L’uomo nei milioni di anni, in qualsiasi contesto storico e geografico del pianeta, ha imparato a giocare, ornarsi, curarsi, nutrirsi raccogliendo erbe selvatiche.
Piu tardi, attraverso l’esperienza diretta e lo scambio fra diverse popolazioni e culture, ha imparato a selezionare le sementi e a coltivare le varietà che si rivelavano piu benefiche, utili e piacevoli acquisendo via via sempre maggiori conoscenze sul mondo vegetale.
Ogni sapere veniva tramandato e arricchito di generazione in generazione nel corso della Storia.
Negli ultimi 50 anni, con l’avvento della modernità, il saccheggio, la brevetizzazione e la mercificazione dei saperi da parte delle grandi aziende farmaceutiche, le conoscenze, le pratiche e le sementi rischiano di essere perdute per sempre.
Ogni giorno si perde biodiversità: vegetale, animale, linguistica, culturale, paesaggistica.
Non solo.
L’uomo ha finito per delegare le proprie autonome capacità di mutua assistenza e di cura reciproca alle tecnoscienze e a poteri altri e alieni da quelle che sono le pratiche autonome, consapevoli e conviviali delle comunità territorialmente radicate e delimitate.
Tornare a raccogliere e coltivare erbe selvatiche significa tornare a dialogare con la Natura e con la Storia e prendersi cura uno dell’altro.
Significa, insieme, uomini e donne, grandi e piccoli, fragili e meno fragili, tornare a mettere le mani nella terra, lasciandosi meravigliare ogni giorno dalla vita vegetale. Forme, colori, profumi che vivono grazie al sole, alla pioggia, alla terra, in simbiosi con la cura degli uomini e delle donne.
Significa andare oltre il tutto previsto, affidandosi alla saggezza di un seme.
Significa riscoprire che tutto è in relazione.
Significa provare a ritrovare senso e consapevolezza della nostra presenza sulla terra, contro ogni pretesa di dominio e supremazia della nostra specie, oltre ogni catastrofismo.
Oltre l’oblio.
La filiera delle erbe officinali del progetto Transizioni vede protagonisti anziani, ragazzi, persone che non ci piace chiamare fragili per le energie, l’entusiasmo e la ricchezza di motivazioni messe in campo, professionisti e volontari, in continuo dialogo con la terra.