
Mappe di comunità
“L’uomo cammina per giornate tra gli alberi e le pietre. Raramente l’occhio si ferma su una cosa, ed è quando l’ha riconosciuta per il segno di un’altra cosa: non vediamo cose, ma figure di cose che significano altre cose“.
Italo Calvino, Le città invisibili
Le nostre Mappe di comunità non sono semplici indicazioni geografiche, ma il frutto di un’azione culturale collettiva, il racconto che un territorio fa di sé a partire dai cittadini e dalle cittadine che lo abitano.
In un certo angolo della piazza, a primavera, si danzano certi balli popolari che solo i nonni sanno ballare come si deve, mentre sotto l’arco contornato di ginestre e panni stesi un artigiano batte i ferri come gli ha insegnato suo padre, e suo nonno prima di lui: tra qualche settimana ci sarà il palio, e su quella via si sfideranno le contrade facendo un gran rumore.
Di fronte alla chiesetta c’è una panca per l’estate delle vecchie, tutte sedute in fila a passare il tempo, mentre in cima al belvedere certe macchine arrivano solo quando fa buio per venire incontro alle stelle. 
La fontana di pietra fa da sfondo al mercato della frutta e dei formaggi da oltre settant’anni e ancora oggi coi suoi ghirigori di pietra fa bella figura, mentre la panetteria col forno a legna antichissimo è la casa di tutti quei ragazzi che, per schiribizzo, non sono andati a scuola – tutti sotto il tavolo, arriva il professore! 
La sapienza collettiva è fatta a strati, e i luoghi sono un sistema di segni (emozioni, ricordi, immagini). 
Le Mappe di comunità raccolgono e rivelano proprio queste tracce della memoria collettiva, risvegliando le radici più profonde della comunità che si apre alla narrazione, al racconto e al ricordo.
Attraverso il lavoro sul territorio a stretto contatto con i cittadini e le cittadine che lo abitano, raccogliamo testimonianze e racconti in base ai luoghi che attraversiamo. 
Così costruiamo una mappa, che non contiene solo indicazioni geografiche, ma tutto il resto: l’oratorio di paese coi tetti spioventi, le ginocchia sbucciate dei ragazzi che giocano a pallone, il tavolino su cui i contadini sbattono le carte, le feste coi loro riti, le memorie degli anziani, i nomi dei patroni, i racconti, le tradizioni, i mestieri.
Non più soltanto mappe, ma luoghi del cuore. 
Racconti, riti, storie.
Attraverso il racconto una comunità riscopre se stessa e si apre al mondo in una prospettiva diversa, pronta ad accogliere il nuovo perché consapevole delle radici buone del proprio passato.
con chi
Con chi ama il proprio territorio e ha voglia di raccontarlo!
Mappe di comunità è un progetto inclusivo, intergenerazionale e dal basso. Coinvolge una comunità per intero, senza limiti di età 
e sensibilità.
Perché è importante
A che bisogni risponde
Dare valore al passato con uno sguardo al futuro
La storia non è soltanto quella che leggiamo negli archivi ma una tessitura stratificata e complessa di ricordi, memorie, riti e tradizioni, antichi saperi e mestieri, culti del passato, credenze, usi e costumi. Un patrimonio vastissimo di conoscenze e superstizioni, tracce emotive e competenze cadute in disuso: conservarne memoria significa dare valore a questa complessità e tradurla in un atto presente di ri-attivazione culturale, incontro e ri-evocazione collettiva, rivisitazione del passato e proiezione verso il futuro attraverso la sensibilità contemporanea, gli strumenti dell’oggi, l’arte del racconto e dell’incontro, dell’esserci, dell’immaginare.
Che desideri risveglia
Sentirsi pienamente cittadini
Quando mi sento pienamente cittadino? Quando sono testimone del mio territorio, ne tramando la memoria delle tradizioni più antiche e dei saperi più profondi.
La sapienza collettiva è fatta a strati e i luoghi sono un sistema di segni emotivi: osservarli dal punto di vista di chi li ha vissuti è un’esperienza privilegiata, che ha un valore umano altissimo.
Come lo facciamo
Il lavoro sul campo
Incontriamo le comunità, raccogliamo i loro racconti, andiamo a parlare con le persone. 
Creiamo gruppi di cittadini e cittadine che hanno voglia di metterci la testa e il cuore e condurre interviste, raccogliere testimonianze, partecipare. Assieme a loro scopriamo e visitiamo dei luoghi, ne comprendiamo la funzione e il valore. Sistematizziamo tutto in mappe di comunità, cartografie emozionali dei territori: le stampiamo e le diffondiamo, o le trasformiamo in strumenti multimediali interattivi, disponibili su piattaforme create ad hoc per turisti, appassionati e curiosi.
Chi lo fa
Comunità in movimento
Creiamo delle comunità temporanee, fatte di cittadini e cittadine mescolati al nostro team di artisti, storici, antropologi, filosofi, etnografi, dramaturg e professionisti della narrazione e dello storytelling.


Mappe di comunità

Raga che mappe!

