Abbiamo organizzato pensando alla gioia, ispirati da Chandra Candiani:
“in un tempo dove il tragico è manifesto sembra irriverente parlare di gioia, eppure è proprio questo che fa la gioia, si infila dove è inaspettata, crea bagliori impensabili…”
E mentre guerre, incattivimento sociale ed emergenze di ogni tipo imperversano, così è stato!
Grazie all’aiuto di quasi 100 volontari e di tutti i partecipanti, grandi e piccoli, umani e non, siamo riusciti a dar vita a uno spazio accogliente, creativo, stimolante per tutti e tutte.
L’esito é nelle teste e nei cuori di chi é passato da questa tre giorni di Rapello Folk Fest, immersa tra castagneti, pronti a lasciare i loro frutti (sono già caduti i primi) e terrazzamenti coltivati, tra lamponi, zucche e ortaggi, tra arte e musica, tra canti e danze popolari, paioli di polenta e pentole di pizzoccheri preparati con le patate, le coste e le verze dell’orto.
Sono state giornate intense e felici, che ci dimostrano ancora una volta che quando ci sono spazi di libertà e autenticità, restano irriducibili e vive convivialità e umanità.
È questa la vera ricchezza…
Ci voleva proprio questa carica, siamo pronti ad un altro emozionante, sorprendente ed imprevedibile anno insieme!!!